lunedì 11 maggio 2020

PUZZLE della pandemia di primavera 2020 - FASE DUE

Fase due.
Cromature piuttosto uniformi, selezione pezzi complessa. Silenzio assoluto. Radio 3, qualche vecchio vinile. Mahler. Qualche pagina di Umano troppo umano.
Dopo la fase2 riapriranno tutti i negozi, le chiese e le spiagge. Me ne comprerò uno da 5000 pezzi e: silenzio, radio3, Shubert, Guccini, T.S. Eliot.

PUZZLE della pandemia di primavera 2020 - fine fase uno

Finito. 
Inutile opera ma avvincente perché mette in moto i fondamentali della mente che è predisposta per struttura a cercare di mettere "ordine", a classificare, a distinguere sfumature, a scegliere, a formulare ipotesi e verificarne l'efficacia. Così nasce la tecnica, così la scienza e dove la mente non riesce a razionalizzare, nasce la magia, la metafisica, la religione. Quel che non si riesce a capire lo si attribuisce al trascendente, come nel puzzle: dove manca un pezzo, lo si dipinge col pennarello. Si inventa e si crea.

PUZZLE della pandemia di primavera 2020

Un puzzle come metafora dell'esistere: mesi o anni spesi a individuare nessi cromatici, legami e incastri tentando di completare un'opera perfettamente inutile. 
Eppure l'indagine assorbe la mente, ogni singolo reperto gratifica, ogni incastro lungamente cercato reca la piccola gioia della rivelazione e la promessa di godimenti ulteriori per dopo. Poi, inutilmente come era iniziato, incompleto, finisce.

sabato 3 agosto 2019

1946 - reperto storico - Bollettino di una Diocesi



In uno scatolone di casa ho trovato dei vecchi romanzi d’appendice incartati con pagine di giornale dell'epoca.
Uno era foderato con il Bollettino della Diocesi di Tricarico, del settembre 1946, un mensile destinato a parroci e fedeli.

Il tema principale delle “Comunicazioni della Reverenda Curia” è la trascuratezza dei parroci “in difetto” di adempiere al loro dovere.
E quale è il principale dovere del parroco?  Ma ce lo spiega il Bollettino:
 “Inviare lestamente le offerte raccolte il giorno della Epifania” e durante la quaresima (beh, siamo a settembre!!), e anche “versare le quote del 10%” e le restanti percentuali spettanti al vescovo, risalenti addirittura all'anno precedente.
E poi dice: “Non una volta soltanto” è stato ripetuto che i Parroci devono mostrare i conti di tutte le feste religiose.

Mostrare i conti?

Ma allora qui si insinua che questi sant’uomini, in larga maggioranza, si intaschino i soldi che i fedeli donano affinché si interceda sulle loro pratiche penali in paradiso e che barino sui rendiconti? 
Si vuol forse dire che essi ingannino i loro ingenui fedeli? E tentino di ingannare altresì il superiore organo curiale?
Beh, se lo scrive il loro capo, a noi non rimane che crederci, se già non lo sapessimo.

Ma via, era il 1946: oggi i preti si sono emendati e redenti e non lo fanno più. 
Io ne sono certo.


Voi che ne dite?



martedì 16 aprile 2019

la razza nei libri di scuola del fascismo


Nel libro di letture per la quinta classe elementare del 1940 qui riprodotto, a pag 182 sotto il capitolo LE RAZZE si legge che:

la razza più gloriosa della terra è quella Latina perché con Roma ebbe dominio sulle altre razze.” (!!)

Nel sottocapitolo intitolato “gli ebrei (lettera minuscola) si legge:

Ma fra i conquistatori (romani) si era mescolata la razza giudaica, disseminata lungo le rive del golfo Persico, dispersa lontano dalla patria di origine per volontà di Dio e astutamente infiltratasi nelle patrie degli Ariani (lettera maiuscola).  
(…)
L’Italia di Mussolini, erede della gloriosa civiltà romana, non poteva rimanere inerte davanti a questa associazione di interessi affaristici, seminatrice di discordie, nemica di ogni idealità. 
Roma reagì con prontezza e provvide a preservare la nobile stirpe italiana da ogni pericolo di contaminazione ebraica e di altre razze inferiori.
Dopo la conquista dell’Impero, ad esempio, venne bandita una crociata contro il pericolo della mescolanza fra la nostra razza e quella africana (meticciato).
I popoli superiori non debbono avere vincoli di sangue con i popoli assoggettati, per non venir meno a un’alta missione di civiltà, per non subire menomazioni di prestigio e per non porre in pericolo la purezza della propria razza.”

Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo spacciato come esecuzione di una volontà divina è pratica antichissima che dai secoli bui torna nella sua terribile attualità sotto i nostri occhi indifferenti.

domenica 30 settembre 2018

La settimana - antico gioco di società per femminucce


Si inaugura con questa scheda un breve ciclo di ricordi legato al mondo dei giochi di una volta.
Nell'era delle tecnologie e della segregazione infantile nelle case, se non nelle palestre-ludoteche-pizzerie-gonfiabili, sembrerà quasi impossibile pensare che ci fu un tempo che i bambini potessero giocare in santa pace per conto loro in strada, inventandosi i giochi nei limiti del possibile.
E dell’impossibile.
L’intenso allenamento di quei tempi, consente oggi a noi di una certa età - salvo le sviste - di camminare sui marciapiedi saltellando fra una cacata e l’altra gentilmente deposta dai cani degli scostumati portati a spasso proprio come si fa con i bambini. 
Non si capisce se sia stata una promozione per i cani o una disdetta per i bambini, ma entrambi oggi soffrono le medesime prigionie e pagano con la segregazione e l’ora d’aria il prezzo di crocchette e smancerie erogate a ore fisse dalle padroncine.
Chi invece non giocava alla settimana disegnata col tufo sui marciapiedi, oggi rischia di imbattersi nella fortuna che dicono arrivi inattesa a chi metta un piede nelle decorazioni canine sull'asfalto.
Non possiamo che augurare, tuttavia, che le fortune – inattese  e no – raggiungano tutte i padroni porcaccioni che quei cani portano amorevolmente legati per il collo.