Uno era foderato con
il Bollettino della Diocesi di Tricarico,
del settembre 1946, un mensile destinato a
parroci e fedeli.
Il tema principale delle “Comunicazioni della Reverenda Curia” è la
trascuratezza dei parroci “in difetto”
di adempiere al loro dovere.
E quale è il principale dovere
del parroco? Ma ce lo spiega
il Bollettino:
“Inviare lestamente le offerte raccolte il giorno
della Epifania” e durante la quaresima (beh, siamo a
settembre!!) ,
e anche “versare le quote del 10%” e
le restanti percentuali spettanti al
vescovo, risalenti addirittura all'anno precedente.
E poi dice: “Non una
volta soltanto” è stato ripetuto che i Parroci devono mostrare i conti di
tutte le feste religiose.
Ma allora qui si insinua che
questi sant’uomini, in larga maggioranza, si intaschino i soldi che i
fedeli donano affinché si interceda sulle loro pratiche penali in paradiso e che
barino sui rendiconti?
Si vuol forse dire che essi
ingannino i loro ingenui fedeli? E tentino di ingannare altresì il superiore
organo curiale?
Beh, se lo scrive il loro capo, a noi non rimane che crederci, se già non lo sapessimo.
Beh, se lo scrive il loro capo, a noi non rimane che crederci, se già non lo sapessimo.
Ma via, era il 1946: oggi i
preti si sono emendati e redenti e non lo fanno più.
Io ne sono certo.
Voi che ne
dite?
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